mercoledì 29 ottobre 2008

La dottrina della giustificazione per fede

Negli anni di Wittenberg la riflessione luterana si concentra sul rapporto tra Dio e l’uomo.
Mentre legge e medita sulla lettera di San Paolo ai Romani, riceve un’improvvisa rivelazione.
Lo studio della Bibbia, la preghiera e la meditazione lo aiutano a pervenire a un intendimento diverso di come Dio considera i peccatori. Da qui, deriva l’idea che il favore di Dio non è qualcosa che si può guadagnare, ma viene concesso per immeritata benignità a coloro che manifestano fede.
Dio, e solo Lui, ci darà la grazia e la salvezza, giustificandoci.
L’uomo non può lusingare Dio con le buone opere, tanto più che il peccato originale lo porterà di nuovo irrimediabilmente a peccare. Tutto dipende da Lui, che interviene direttamente sull’uomo.
Non c’è pertanto più bisogno di un mediatore tra Dio e l’uomo: il sacerdote.
La dottrina della giustificazione per fede, e non mediante le opere o la penitenza, rimane il pilastro centrale degli insegnamenti di Lutero, che sono comunque derivati da quelli di Wyclif e di Huss.

Nessun commento: