mercoledì 29 ottobre 2008

Gli scontri tra i Principi e l'Imperatore


Sono ripresi frattanto gli sforzi di Carlo V per risolvere la questione luterana. Restio a impegnare la forza e fiducioso nella possibilità che un concilio universale possa appianare le divergenze in materia di fede, l’imperatore convoca nel 1530 una dieta ad Augusta.
Qui il braccio destro di Lutero, Filippo Melantone, redige una professione di fede, la Confessio Augustana, alla quale aderisce la maggior parte delle citta e dei principi riformati. Ma l’intransigenza dei teologi cattolici cui ne è affidato l’esame rende impossibile l’accordo. Carlo V intima ai protestanti di sottomettersi, per tutta risposta essi stipulano un’alleanza difensiva: la lega di Smalcalda (dicembre 1530).
L’ultimo tentativo di conciliazione ha luogo nel 1541 a Ratisbona, dove un compromesso tra protestanti e cattolici pare delinearsi sullo spinoso problema della giustificazione per fede. Le posizioni tuttavia si allontanano irrimediabilmente e i negoziati lasciano il posto allo scontro armato.
Neppure la schiacciante vittoria riportata da Carlo V sulla lega di Smalcalda a Muhlberg nel 1547, riesce a porre termine al conflitto.
Il nuovo re di Francia, Enrico II, inoltre, allaccia subito contatti con i protestanti tedeschi e con il sultano turco per suscitare difficoltà a Carlo V.
Nell’autunno del 1551 viene stipulato un accordo segreto tra Enrico II, re di Francia, e i principi protestanti, secondo il quale il primo garantisce il suo appoggio diplomatico e militare in cambio dell’acquisto dei vescovadi di Metz, Toul e Verdun.
Carlo V è colto alla sprovvista ed è costretto ad un umiliante fuga da Innsbruck nell’aprile del 1552.
Dopo questi inizi la guerra non ha ulteriori sviluppi di rilevo, anche perchè ai principi più che una vittoria della Francia sta a cuore un accordo con l’imperatore, che salvaguardi la loro autonomia politica e religiosa.

Nessun commento: