mercoledì 29 ottobre 2008

Le rivolte dei contadini e dei cavalieri


Il 1522 e gli anni seguenti sono anni particolarmente sanguinosi che imprimono al movimento riformatore prima una svolta in senso rivoluzionario, e poi in senso reazionario.

Thomas Muntzer, un teologo che aveva aderito alle tesi riformatrici, si pone alla testa di una delle numerose bande armate che si stanno formando con l’intento di affermare con la forza un nuovo ordine cristiano basato sull’eguaglianza di tutti gli uomini.

Contemporaneamente un gruppo di cavalieri, guidati da Franz von Sickingen ed Ulrich von Hutten attaccano le terre dell’elettorato di Treviri, allo scopo di veder ripristinate, assieme agli antichi valori del cristianesimo delle origini, anche le loro prerogative messe in ombra dai nascenti eserciti moderni (costituiti per lo piu da mercenari).

E' proprio l’esercito mercenario dell’arcivescovo di Treviri, nello stesso anno, a sconfiggere e disperdere i cavalieri.

Nel 1524 le insurrezioni contadine divengono una vera e propria ribellione che si diffonde in tutta la Germania meridionale e centrale.

I contadini svevi hanno accolto il messaggio religioso luterano come un proclama politico di uguaglianza e liberazione, esposto nei loro Dodici articoli, il manifesto del loro movimento di ribellione.

Nell’aprile del 1525 Lutero pubblica l’Esortazione alla pace a proposito dei dodici articoli dei contadini di svevia. In questo scritto, col quale dimostra ormai di aver scelto definitivamente l’alleanza coi signori feudali, egli prende le distanze da quel movimento esortando i principi tedeschi alla soppressione delle bande brigantesche ed assassine dei contadini.

Il 15 maggio 1525, gli ultimi insorti della guerra dei contadini, guidati da Thomas Muntzer, sono annientati a Frankenhausen dal langravio Filippo I di Assia. Muntzer viene ucciso.

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